Packaging cosmetico; l’estetica incontra la sostenibilità
Prima edizione Make Up Technology di CEC editore, articolo di Elena Colangelo marketing manager presso MC&Co
È possibile oggi creare un packaging performante pur utilizzando soluzioni ecosostenibili? La nostra risposta è Sì.
Il concetto dell’ecosostenibilità per i produttori di packaging è spesso al centro della maggior parte dei progetti di innovazione e ricerca. Solamente in Italia la produzione di imballaggi vuoti ha superato i 16,7 milioni di tonnellate nel 2019, ma il dato più preoccupante è quello emerso da un recente studio condotto dall’agenzia scientifica del governo australiano (Csiro), secondo cui su 51 campioni di sezioni di fondale oceanico, una volta escluso il peso dell’acqua, ciascun grammo di sedimento contiene in media 1,26 frammenti microplastici. Fermare la marea di plastica che si sta immettendo nei corsi d’acqua e negli oceani di tutto il mondo è diventata un’enorme sfida internazionale.
L’utilizzo di materiali biodegradabili come sostituti della plastica sembra essere la soluzione più acclamata. Essi, però, rappresentano spesso la giusta risposta solo da un punto di vista di sostenibilità ambientale, tralasciando i pilastri fondanti della sostenibilità sociale che nell’ultimo periodo sta assumendo sempre più valore. Infatti per produrre da fonte biologica occorre coltivare terreni che sono generalmente destinati alle coltivazioni alimentari, togliendo prezioso spazio a un settore di importanza vitale.
Di conseguenza, a oggi la soluzione eticamente più corretta (e globalmente più sostenibile) è la via del riciclo della plastica. In accordo con questo schema, MC&Co ha scelto di avviare un piano di investimenti per l’ammodernamento degli impianti di soffiaggio convertendoli in macchinari con tecnologia multistrato. Questi nuovi impianti produttivi ci permettono di rispondere alle esigenze di sostenibilità in ambito HDPE creando un pack composto da 3 strati di plastica sovrapposti dove la superficie interna e quella esterna sono composte da sottilissima plastica vergine, mentre lo strato più corposo che esse racchiudono è il materiale riciclato.
A seconda degli utilizzi finali del pack, la percentuale di materia riciclata contenuta all’interno può variare dal 50 al 75%. Crediamo che la produzione multistrato offra la possibilità di realizzare un prodotto rispettoso dell’ambiente, pur mantenendo le caratteristiche estetiche e funzionali richieste dal mercato dell’industria cosmetica per ottenere un prodotto finale altamente performante.
A questa proposta MC&Co affianca anche la possibilità di realizzare manufatti con polimeri plastici riciclati postconsumo (R-PET): un’ulteriore soluzione sostenibile che offre una seconda (o addirittura terza) vita alla plastica, al fine di alimentare il ciclo virtuoso nel mondo del packaging.
All’aspetto puramente tecnologico, in MC&Co è stato avviato un piano di miglioramento del livello di formazione e di attenzione richiesti al personale per il corretto utilizzo e recupero delle materie prime oltre agli scarti di produzione. Questi ultimi vengono reimpiegati nella produzione di manufatti specifici o correttamente reinseriti in un processo di recupero esterno.
D’altro canto, però, è fondamentale non dimenticare l’impulso allo sviluppo economico globale che ha fornito la nascita della plastica; basti pensare solamente all’ultimo anno e all’importanza di avere sempre in tasca un igienizzante mani che per sue caratteristiche trova nella plastica un contenitore ideale.
Conclusione
La plastica probabilmente svolgerà anche in futuro un ruolo strategico, spetterà a noi gestirla con maggiore consapevolezza e responsabilità partendo dal giusto approccio allo smaltimento dei rifiuti.